Antico Regno siriano, che prese
nome dal macedone Seleuco, con cui furono designati tutti i re della dinastia.
La costituzione del Regno risale al 312 a.C., quando nei territori orientali
dello smembrato Regno di Alessandro Magno si insediò Seleuco I. I
Seleucidi promossero una politica di ellenizzazione, favorendo la fondazione di
varie città greche, tra cui Antiochia in Siria e Seleucia sul Tigri, e
incoraggiando l'insediamento di coloni greci e macedoni nei centri preesistenti.
Nonostante la forte immigrazione greca, le popolazioni indigene mantennero la
loro lingua e la loro religione. Il tentativo di promuovere una vasta
integrazione razziale e di costruire un sistema politico in cui popoli divisi
per lingua e per cultura fossero saldamente vincolati al Governo centrale
fallì e si ebbero varie spinte centrifughe che aggravarono la situazione,
resa già difficile dalla pressione dei Regni vicini e, a partire dal II
sec. a.C., dall'espansionismo romano. L'indebolimento del
R. dei S.
avvenne però gradualmente e la sua distruzione fu compiuta nell'83 a.C.
ad opera di Tigrane, re dell'Armenia, di cui la Siria divenne una provincia.
Ricostruito in Regno nel 69 a.C., ad opera di Lucullo, e assegnato ad Antioco
XIII, il territorio siriano fu ridotto a provincia romana da Pompeo nel 65
a.C.